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Butirrato di sodio: cos’è e quanto fa bene all’intestino

Butirrato di sodio: cos’è e quanto fa bene all’intestino

Il butirrato di sodio è il sale sodico dell’acido butirrico: un acido grasso saturo a corta catena (SCFA) che serve a ridurre l’infiammazione intestinale andando ad attivare determinati recettori coinvolti nel mantenimento della barriera intestinale e nella regolazione immunitaria1 . Come tutti gli acidi grassi a corta catena, il butirrato è prodotto naturalmente dalla fermentazione delle fibre alimentari realizzata dal microbiota intestinale⁠2 a livello del colon. È potente nel ridurre la permeabilità della barriera intestinale e favorire l’eubiosi⁠3 . Si comporta sia come un prebiotico⁠⁠4 sia come un post-biotico⁠⁠5 , a seconda dei ceppi batterici con cui interagisce. A differenza della maggior parte dei tessuti corporei che hanno bisogno di essere ben ossigenati, l’epitelio e il lume intestinale devono mantenere una bassa pressione parziale di ossigeno. Qui il butirrato contribuisce a mantenere la fisiologica funzionalità all’interno del lume intestinale perché, per essere “bruciato”, spinge la cellula a consumare ossigeno.La somministrazione di specifici postbiotici si è rivelata utile anche per aumentare le difese immunitarie. In sinergia con alfa-lattoalbumina, il butirrato contribuisce alla prestazione ottimale del sistema immunitario enterico (MALT e GALT). Recenti studi evidenziano che, Oltre a regolamentare l’infiammazione intestinale, il butirrato (come postbiotico) ha mostrato di supportare la funzionalità della barriera epiteliale evitando chei microorganismi patogeni invadano il torrente ematico (il nostro sangue, raggiungendo così i distretti più lontani) e, di conseguenza, il rischio di sviluppare malattie sistemiche.Il butirrato di sodio è quindi una molecola molto attiva ma con un alto grado di dissociazione (pKa 4,82), che senza protezione g non raggiungerebbe il colon/retto e pertanto la sua efficacia sarebbe residua. PER QUESTO È FONDAMENTALE CHE VENGA VEICOLATA NELL’INTESTINO IN UNA CAPSULA GASTROPROTETTA

  1. Tsilingiri K, Barbosa T, Penna G, Caprioli F, Sonzogni A, Viale G, Rescigno M. Probiotic and postbiotic activity in health and disease: comparison on a novel polarised ex-vivo organ culture model. Gut. 2012 Jul;61(7):1007-15. doi: 10.1136/gutjnl-2011-300971 []
  2. Il microbiota è concentrato prevalentemente nel colon e la sua concentrazione dipende da svariati fattori esterni ed interni. È composto da un numero di batteri pari a sei volte il totale delle cellule che compongono l’intero corpo umano e da almeno quattro milioni di tipi di batteri diversi. I principali batteri che popolano l’apparato sono i Bifido batteri, i Lattobacilli e gli Eubacterium, ma ve ne sono di numerose altre specie che insieme svolgono funzioni per noi essenziali. []
  3. Per eubiosi si intende un buon equilibrio e funzionamento del microbiota nell’intestino. Ci si riferisce, cioè, all’armonia che c’è tra flora batterica intestinale ed organismo. Nel momento in cui questo corretto bilanciamento viene interrotto, ci troviamo in una condizione conosciuta come disbiosi []
  4. La definizione di prebiotico è riservata alle sostanze non digeribili di origine alimentare che, assunte in quantità adeguata, favoriscono selettivamente la crescita e l’attività di uno o più batteri già presenti nel tratto intestinale o assunti insieme al prebiotico. []
  5. un postbiotico è un prodotto a base di molecole prodotte dal metabolismo batterico che conferiscono benefici di salute.  Si tratta di molecole funzionali, derivanti dalla fermentazione di matrici alimentari, latte in particolare, da parte di batteri probiotici. A differenze dei probiotici (microorganismi vivi e vitali che, se somministrati nelle giuste quantità, sono in grado di apportare benifici all’ospite) non richiedono quindi la presenza di batteri vivi per svolgere la loro azione. Postbiotici sono per esempio gli acidi grassi a catena corta (SCFAs) come butirrato, propionato, acetato. Ma anche esopolisaccaridi, vitamine, acidi tecoici, determinati enzimi, peptidi o batteriocine. []

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